<div dir="ltr">Ciao, grazie della risposta.<div style>Credo di avere espresso male il concetto.</div><div style>E' chiaro che per aprire una attività a scopo di lucro simile servano tutte le autorizzazioni di cui mi parli, ma in effetti non si tratta di questo.</div>
<div style>L'articolo inviato fa riferimento ad un network internazionale che, tra le caratteristiche per la partecipazione, prevede appunto che l'attività venga svolta in maniera volontaria.</div><div style><br></div>
<div style>Nel nostro caso, sarebbe da appoggiare all'attività che già fa il gruppo a livello software, aggiungendo quindi la parte hardware per l'elettronica. Ovvio, a mio avviso, che i costi per eventuali materiali di consumo e pezzi di ricambio saranno a carico dell'utente finale.</div>
<div style>Si tratta di aggiungere altre attività a quelle del gruppo. Attenzione, non sto proponendo altro lavoro a chi già fa volontariato, la mia era una idea di spunto per capire se, a seguito di un rodaggio iniziale, questa possa diventare una attività con fine di lucro - chiaramente pochissimo - ma che permetta la gestione di un negozietto.</div>
<div style><br></div><div style>A questo punto mi dirai quindi che differenza c'è tra questo e un normale laboratorio di riparazione. La differenza sta nel fatto che in un normale laboratorio porti il macchinario, lo riparano, paghi e vai via.</div>
<div style>Qui invece - credo sia questa la filosofia del gruppo internazionale - si entra con un problema, che sia software o hardware (dove hardware non è solo informatica ma può essere anche elettronica) e tramite in "amico" (mi viene in mente una analogia con i "genius" degli applestore), si cerca di capire dove sta il problema e risolverlo, possibilmente coinvolgendo l'utente nella risoluzione del problema.</div>
<div style>Con questa formula mi rendo contro che, semmai l'attività funzionasse, dopo un po' gli utenti si riparerebbero gli accrocchi da soli, e quindi la parte di lucro finirebbe. E' per questo che una attività simile dovrebbe essere sponsorizzata da qualche ente, dietro la bandiera - a mio avviso lecita e reale - della riparazione e riutilizzo sostenibile dell'elettronica.</div>
<div style><br></div><div style>Forse ho messo troppa carne al fuoco ma spero di avere reso l'idea.</div><div style>A presto !</div><div style><br>Butch.</div><div style><br></div><div style>PS: Il mio nome non è giuseppe, neanche bepi. Chiamatemi Butch. Non voglio far comparire il mio nome vero, perché questa mail è indicizzata dai motori. Scusate, nulla di terroristico... solo privacy.</div>
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