[FSUG PD] Libero VS proprietario (era: Re: Terza Serata a Tema 2011...)
Andrea Brugiolo
nick a fsugpadova.org
Gio 17 Nov 2011 12:11:08 CET
On Thu, Nov 17, 2011 at 09:48:47AM +0100, Marco Pantaleoni wrote:
>
> [...]
> (e` una speculazione difficile: all'inizio della storia
> dell'informatica ad esempio esisteva solo il software proprietario, che e`
> stato uno strumento essenziale per dare un impulso al progresso e
> all'umanità
> [...]
Mah, altri raccontano che all'inizio c'era solo quello libero, che era
praticamente un corredo dell'hardware che si acquistava... :-D
Ma queste cose non le posso affermare con certezza perche' in quei
tempi io non c'ero, quindi non entro piu` di tanto nella storia.
> Quello che conta sono le persone. Si può essere onesti facendo sia software
> libero che proprietario.
Sul fatto che si possa essere disonesti anche usando il Software
Libero sono d'accordo, ovviamente (un po' come fanno i venditori di
Android che hai ricordato).
Io pero' stavo parlando del software, non del servizio che ci posso
fare sopra: certi problemi nel software proprietario sono intrinsechi
(la mancanza di una delle quattro liberta` fondamentali, per capirsi)
mentre con il Software Libero -- se come tale lo tratto -- non ci
sono.
> Contano le persone anche dal
> lato degli utenti: quello che conta e` che l'utente sia consapevole. Che
> sappia scegliere, sapendo a cosa va incontro.
Questo lo sottoscrivo in pieno, ed e` una delle cose che perseguiamo
esplicitamente come Associazione.
> Pero' non escludiamo che in certi casi
> si possa operare una scelta consapevole optando per un software
> proprietario - ad esempio quando non ci sono di mezzo dati critici e magari
> servono necessariamente feature non presenti nelle alternative libere.
Certo, l'utente e` libero anche di usare il software proprietario. La
questione era nata per la scelta dell'Associazione, che si e` data dei
vincoli.
> L'importante e` che l'utente operi una scelta libera e consapevole. In
> queste condizioni, e` il modello stesso di selezione "darwiniana" del
> software che tendenzialmente porta alla scelta naturale del software libero.
Questa e` proprio bella ed e` una cosa che ho sempre pensato anch'io:)
> questo dimostra proprio che il problema non e` il software, ma sono le
> persone.
>
> [...]
>
> idem
Ma certo, in ogni caso ci sono le persone a monte di tutte le scelte,
anche quando la multinazionale o lo sviluppatore sceglie di privare
l'utente (o il cliente) di una delle liberta` fondamentali descritte
da GNU e` una scelta fatta da persone.
> Ecco, questo e` un caso che mi sta particolarmente a cuore. A prescindere
> dal fatto che non mi pare Jobs sia tanto peggio degli altri qui (quelli che
> hanno applicazioni che non possono disinstallare dai loro nokia, lg,
> samsung, sony ericsson, motorola, ... alzino la mano),
Ovvio, era un esempio
> quello che mi
> preoccupa e` la mancanza di consapevolezza. Tutti sono ben lieti di essere
> consumatori passivi con l'elettronica consumer.
Mah, io no :(
> Anche i sostenitori del
> software libero, che spesso sono molto vocali in altre situazioni, hanno
> speso relativamente poco fiato per cambiare questa situazione. Ad esempio,
> quanti hanno optato per comprare un Neo / FreeRunner (openmoko) invece di
> un cellulare tradizionale.
Qualcuno di noi lo ha fatto, qualche tempo fa.
> Certo un iphone funziona meglio, ma che fine
> hanno fatto i principi? Oppure, quanti si sono dati da fare per sostituire
> il BIOS altamente proprietario e chiuso della loro motherboard con coreboot
> (linux bios)?
Certo, ci scontriamo con la realizzabilita` dei principi. Ma
ribadisco: le persone possono dare ai principi l'applicazione che
vogliono mentre noi come Associazione abbiamo stabilito un patto
scritto e dobbiamo fare il possibile per rispettarlo.
> Non sarebbe meglio dirigere questo odio verso le persone o le aziende che
> usano pratiche commerciali scorrette?
Certo, c'e` anche e soprattutto quello, ti assicuro. Ma togliere
all'utente una delle liberta` fondamentali, secondo me, oggi come oggi
fa parte in se` delle pratiche scorrette, perche' oggi la questione e`
troppo delicata.
> Per quanto riguarda i brevetti sul software, non tutti i produttori di
> software proprietario li appoggiano, anzi, sono solo le grandi
> multinazionali, perché i brevetti vanno a detrimento dei medio/piccoli.
Eh si`
> Ma qui il punto non e` fruire di una lezione su Android. Come tu stesso
> dici, se ne trovano a bizzeffe in rete, anche di livello qualitativo molto
> alto. Il punto e` proprio la partecipazione. Se le date lo streaming, o il
> video della lezione, le state dando qualcosa che non le serve granché (ne
> può trovare già in rete), e le state invece togliendo la possibilità di
> *partecipare*, e la state togliendo anche a voi, perché di solito la
> partecipazione arricchisce tutte le parti in gioco.
> Quale prezzo si paga? Quale prezzo può costare usare un'utilita
> come Skype? Nessuno diventerà un avido consumatore di software proprietario
> per aver usato skype in qualche occasione.
Continuo a non essere d'accordo su questo; continuo a credere che come
Associazione dobbiamo evitare di abbassare la guardia: la discussione
di ieri, tanto per fare un esempio, e` servita ad identificare
un'alternativa libera a Skype, che pare funzionante, che probabilmente
molti di noi ancora non conoscevano.
Poi lo ribadisco: come Associazione ci siamo proposti di dare il
nostro tempo e il nostro lavoro volontario ma chiediamo anche a tutti
i partecipanti di fare il possibile per fare qualcosa anche loro, per
aiutare noi e se stessi -- parlo in generale, non solo e non tanto per
la serata di ieri.
Grazie per la tua risposta e per gli approfondimenti che hai portato!
Andrea
--
Andrea Brugiolo nick a fsugpadova.org
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