[FSUG PD] Da LaStampa.it: Le vite degli altri e gli eccessi dei new Google
pugliamix@gmail.com
pugliamix a pattininews.it
Mar 21 Feb 2012 18:39:24 CET
Interessante, ma la morale sarebbe... Via da Facebook, Twitter, ecc.?
-- Inviato dal mio cellulare Android (Samsung Galaxy S2) con K-9 Mail.
Andrea Brugiolo <nick a fsugpadova.org> ha scritto:
Un amico mi ha girato questo articolo di Gianni Riotta, da
lastampa.it: lo rigiro perche' mi pare una riflessione interessante
(no, non invio solo l'url perche' gli url possono cambiare o sparire).
--
Le vite degli altri e gli eccessi dei new Google
Il Minatore di Dati non scende sottoterra, scopre le sue pepite d’oro
nei motori di ricerca Internet, non ha l’elmetto con la lampadina ma
computer e software sofisticati, non rischia di esplodere con il
grisou ma su una legge a tutela della privacy online. Il presidente
Obama affida le speranze di rielezione al Capo Minatore Dati
Democratico Rayid Ghani; Google e Facebook contano di sbancare il
mercato con i loro Giacimenti di Dati; aziende, grandi e piccole,
vogliono cavarsela nel 2012 di recessione grazie ad abili Minatori di
Dati.
Tra i dati scavano intelligence e terroristi, pirati informatici
e sociologi, predicatori e commessi viaggiatori del web. Tutti a
caccia del prezioso metallo virtuale che sono le nostre professioni,
la nostra vita, le foto, gli affetti, i consumi, le mail personali e
di lavoro. Chi meglio connetterà via «data mining», lo scavo dei dati,
la massa di materiale che ogni giorno immettiamo online diventerà
leader politico o monopolista del web. La partita per accedere,
controllare, lanciare sul mercato, svendere oppure proteggere e
custodire i nostri dati - oggi nei singoli computer, domani nei
megadepositi collettivi chiamati «clouds», nuvole - sarà decisiva per
definire natura e qualità di mercato, società, democrazie.
Quando vi collegate con il possente motore di ricerca Google è
possibile notiate, in basso sul vostro schermo, una riga color grigio
perla con tocco di rosso che vi avvisa di «Nuove norme sulla privacy e
termini di servizio». Si vede appena, chi di voi ha cliccato sulle
burocratiche informazioni che scatteranno dal 1 marzo alzi la mano.
Eppure fareste bene a leggere, perché le «nuove norme» specificano che
i vostri dati resteranno «per sempre» nel sistema, saranno condivisi
da tutti i servizi del motore di ricerca, anche da quelli che mai voi
avete usato o magari neppure conoscete, la posta Gmail, i video di
YouTube, le mappe di Earth, il nuovissimo sistema operativo Android,
Voice, Chrome, Wallet.
Se pensate che la novità e i Minatori di Dati non vi riguardino
ascoltate Richard Falkenrath, numero due dell’Antiterrorismo americano
dopo l’11 settembre e oggi studioso al Council on Foreign Relations:
Falkenrath auspica, negli Usa e in Europa, leggi di difesa della
privacy online perché, «pur se renderà meno facile l’antiterrorismo»,
il «diritto all’oblio» è indispensabile a individui e democrazie
contro i dati custoditi e negoziati online per sempre. Falkenrath cita
il caso della scuola dei suoi figli dove - come in tante medie e licei
Usa - in cambio di email gratuite, e-books e altri sussidi didattici
del programma Apps for Education, Google ottiene accesso ai dati degli
studenti «in Aeternum», per sempre.
Il guru antiterrorismo Falkenrath scopre, con amarezza, che le
tecniche da Minatore di Dati da lui usate inseguendo al Qaeda sono
impiegate per analizzare i gusti dei suoi figli e far affluire loro,
via computer, le pubblicità più gradite, abbigliamenti, elettronica,
sport. La posta Gmail - che ha trasmesso questo articolo a La Stampa -
può connettersi con Picasa, software gratuito per le fotografie.
Picasa riconosce i volti delle foto che i ragazzi mettono online,
risale al luogo e alla data in cui sono state scattate, scheda chi
c’era e quando. Strumenti utili alla polizia, ma anche al marketing
per seguire i teen ager dalla discoteca, al centro commerciale, allo
shopping online, confrontando i loro dati con quelli degli amici.
Google è già andata sotto accusa per avere infranto le - pur esigue -
leggi sulla privacy. Due anni fa raccolse dati WiFi senza permesso per
il programma Street View, e di recente un ricercatore dell’Università
di Stanford ha scoperto che l’azienda permetteva accessi illegali alle
agenzie turistiche per spiare i clienti sul browser Apple Safari.
Neutralizzati i «cookies» di Safari, semafori d’ingresso informatici,
i Minatori di Dati entrano a casa vostra, in segreto.
Ora l’Unione europea vorrebbe leggi più efficaci, ma lo sbarco in
Borsa di Facebook che mira a 75 miliardi di euro in valore, il boom di
Google, la guerra sotterranea contro Twitter, si basano
sull’accessibilità delle Miniere di Dati alle vostre vite, idee,
opinioni, gusti e consumi. Se è facile ottenerli, studiarli, venderli
e scambiarli, il valore delle aziende sale. Se Congresso Usa e Unione
Europea difendono la privacy, scende.
Non pensate solo a blue jeans o alla settimana bianca. Il professor
Ghani fa per la campagna di Obama lo stesso lavoro, scava «Metadati» -
segnatevi questa parola perché deciderà del vostro futuro - analizza
cioè dove sono gli elettori, di che cosa si interessano, frulla le
opinioni su aborto, economia, Wall Street, lavoro, conduce mini
sondaggi e, se le mail che analizza, le foto che osserva da Facebook,
i tweet che raccoglie, lo segnalano, suggerisce al presidente slogan,
idee, progetti adatti all’umore americano del giorno.
La battaglia sulla privacy online durerà a lungo, con due bizzarrie.
La privacy che, a parole, ci sta a cuore, la «autovioliamo» noi stessi
ogni giorno, con il «post» di foto e storie che crediamo «riservate» e
che finiscono ai Minatori di Dati, commerciali e politici. E davanti a
regole contro l’arbitrio dei Minatori, Google, Facebook, Youtube,
Amazon, Twitter, si muteranno in Robin Hood della «libertà sul web», i
gonzi abboccheranno, i furbi scaveranno con vanghe informatiche quei
Dati preziosissimi che nulla sono se non le nostre vite.
twitter @riotta
L'articolo completo e gli approfondimenti sono disponibili all'indirizzo:
http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_articolo=9790&ID_blog=25&ID_sezione=29
--
Andrea Brugiolo nick a fsugpadova.org
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