[FSUG PD] Libero VS proprietario (era: Re: Terza Serata a Tema 2011...)
Andrea Brugiolo
nick a fsugpadova.org
Gio 17 Nov 2011 16:39:11 CET
On Thu, Nov 17, 2011 at 03:27:08PM +0100, Marco Pantaleoni wrote:
>
> dicevo... non parlo delle università, ma dell'informatica di "larga" (per
> l'epoca) diffusione.
Mah io sto ai racconti di Stallman, Raymond e amici, che quando
parlano dei tempi degli hacker :) raccontano che condividevano il
codice liberamente; ricordo quindi il racconto del software della
stampante di Stallman. Ma io non c'ero.
> non ho detto che i venditori di cellulari Android sono disonesti. Non credo
> che lo siano. Non lo sono perché non stanno imbrogliando o truffando
> l'acquirente. Non ti hanno promesso un telefono open e non ti hanno
> costretto ad acquistarlo.
Certo
> oggi e` sempre più difficile separare il software dai servizi. Basti
> pensare all'e-mail: il 95% delle caselle di posta sono su web-mail, per cui
> l'utente non ha alcun accesso al software sottostante, e poco importa che
> sotto ci sia apache + python + sendmail/postfix/... + ...
Eh si`, e sono molto d'accordo con te quando scrivi (risposta ad
Antonio) che questo e` il vero pericolo per il futuro -- e l'esempio
che facevi di Android, che al 99% dovrebbe essere libero, qui calza a
pennello purtroppo.
> comunque le quattro libertà fondamentali sono fondamentali alla definizione
> di software libero: un software e` libero, per definizione, quando
> garantisce le quattro libertà fondamentali. Non sono da intendersi come
> diritti fondamentali dell'uomo nei confronti del software in generale
> (altrimenti bisognerebbe togliere una libertà, questa si fondamentale, a
> chi il software lo produce).
Certo, fondamentali rispetto alla definizione GNU, ci mancherebbe
altro.
> mi sembra che traspaia anche qui un'interpretazione un po' distorta delle
> libertà fondamentali. Chi fa software proprietario non priva nessuno di
> alcuna libertà, fintantoché non costringe l'utente ad usare il proprio
> software.
Anche qui, se l'utente puo' scegliere hai perfettamente ragione,
nessuno lo obbliga; ma se l'utente non puo' scegliere, perche' magari
il sistema o il formato proprietario sono imposti da una pubblica
amministrazione per redigere la domanda di laurea o di pensione allora
si` l'utente e` privato di una liberta` di scelta fondamentale (che in
questo caso non e` fondamentale solo per GNU, a mio modo di vedere).
Certo in questo caso si potrebbe osservare anche che il diretto
artefice della privazione della liberta` non e` il produttore del
sistema software ma la pubblica amministrazione che lo ha adottato, e
allora dovremmo anche tornare a dire due parole sui monopoli, che di
fatto esercitano forte pressione anche sulla PA... cosi` il barile
torna a rotolare un po' piu` in su...
> beh, ma qui i principi sono realizzabili. Basta comprare una motherboard
> con un chipset supportato e perdere un po' di tempo per installare il
> firmware basato su linux. E` solo una questione di comodità.
Si` concordo, tante volte lo e`.
> Come ho detto, non condivido questa visione. Non e` possibile che la
> libertà fondamentale di uno vada a detrimento di quella di un altro.
> Tutti quelli che (soprav-)vivono facendo app per iphone/android sono degli
> usurpatori di libertà altrui?
No, chiaro, semplicemente ti danno un prodotto che e` limitato e sta a
te accettarlo o meno, posto appunto che *puoi* scegliere.
> Infatti, ben venga. Ho visto pero' che non supporta il multiparty video
> conferencing, quindi credo si sia allo square one. Certo arriverà in
> futuro, ma intanto?
Eh intanto ognuno usi quello che crede, io al momento non ho una
risposta migliore purtroppo.
On Thu, Nov 17, 2011 at 03:37:52PM +0100, Marco Pantaleoni wrote:
> Ecco, e` qui il punto. Ormai il software come prodotto che l'utente
> installa e` quasi un dinosauro che sta per estinguersi. Accanirsi sul
> software libero in questa ottica rischia di far perdere di vista i veri
> pericoli che sono di la da venire.
Non si tratta di accanirsi ma di tenere alta la guardia, come ho
scritto. Certo il fenomeno del software sempre piu` "fuso" dentro
all'hardware diventa sempre piu` importante rispetto al software
"standalone" ma io credo che anche li` noi dobbiamo fare la nostra
parte (se non ricordo male almeno dal Linux Day 2006 parliamo di drm,
Apple e compagnia)
> L'informatica diventerà sempre più
> quella del tostapane (strumento che uno da per scontato - oggi il
> tostapane, domani l'ipad (o il tablet android)). L'informatica oggi e`
> quella di gmail, google calendar e google+.
> Va bene usare l'ipad, gmail & co. ma e` qui che bisogna tenere la guardia
> alta.
D'accordo senz'altro, come dicevo.
> E invece nessuno lo fa, neanche chi sostiene il software libero
Beh, no, qualcosa abbiamo fatto. Certo e` sempre meno di quello che
dovremmo fare.
> (quanti sostenitori accaniti del software libero *NON* usano gmail?).
Vero. Io feci l'account ma nella pratica poi non lo uso.
> Non
> mi danno nessun software, quindi "non mi stanno togliendo nessuna libertà"
> (ed e` vero, nessuno ti ha costretto, ma sei tu che hai rinunciato al
> controllo dei tuoi dati, e in modo molto più radicale).
No, beh, non arrivo a pensare questo; sappiamo bene del pericolo; e
comunque fai bene a ricordarlo!
Anche nelle campagne della FSF vedo sempre piu` attenzione e impegno
su questo fronte risoetto a quello del software "standalone", che
comunque resta sotto i riflettori ovviamente
> E` qui che verranno a togliere il controllo agli utenti. Skype domani farà
> sorridere.
Magari fara` sorridere ma preferirei non usarlo nemmeno domani...
Grazie ancora, alla prossima :)
Andrea
--
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