[FSUG PD] Terza Serata a Tema 2011: Introduzione allo sviluppo su Android
Marco Pantaleoni
marco.pantaleoni a gmail.com
Mer 16 Nov 2011 17:51:11 CET
2011/11/16 Andrea Brugiolo <nick a fsugpadova.org>
> Scrivo anch'io i miei due centesimi :)
>
> On Wed, Nov 16, 2011 at 09:31:10AM +0100, Marco Pantaleoni wrote:
> >
> > Perché?
>
> Perche' finche' ci adagiamo ad usare software proprietario, giusto
> perche' esiste gia` e ci sembra di fare meno fatica non ci sforziamo
> di verificare le possibilita` che fornisce il Software Libero, cosa
> che invece dovremmo fare, stando agli scopi del nostro gruppo.
>
Ma io non ho mai suggerito di adagiarsi, ci mancherebbe altro.
A mio modo di vedere la cosa giusta da fare sarebbe quella di trovare una
soluzione rapida praticabile al problema, e nel frattempo darsi da fare per
studiarne una con software libero da utilizzare magari per le prossime
volte, ammesso che sia fattibile con i tempi e le risorse a disposizione, e
che sia utilizzabile dal pubblico.
Dico solo che se una soluzione alternativa libera non c'e` o non e` al
momento a portata di mano, mi sembra autolesionistico privarsi di un'altra
soluzione esistente. In questo specifico caso penso che non porti alcun
vantaggio (semmai al contrario può solo servire a perdere un potenziale
pubblico interagente che potrebbe portare il suo contributo al momento OSS).
>
> > Naturalmente se ci fosse un'alternativa libera praticabile si
> > potrebbe usare, ma visto che non c'e` (o meglio, ci sono, ma sono
> talmente
> > poco pratiche e/o poco funzionali che non conviene adoperarle), perché
> > privarsi di una possibilità. Usarlo non sarebbe certo una dimostrazione
> di
> > inferiorità del software libero in generale. Skype del resto senza
> software
> > libero non esisterebbe.
>
> Ricordo di conferenze inviate via streaming con Software Libero senza
> problemi, ovviamente dovrei andare a recuperare le informazioni sui
> sistemi usati quella volta e cerchero' di farlo. Al di la` di questo
> credo che il problema piu` grande, per stasera, sia piu` quello di
> preparare e configurare l'impianto di videoconferenza, al di la` del
> sistema usato, ma gli organizzatori potrebbero smentirmi.
>
Certo, ci sono (molte) soluzioni libere di streaming, ma qui stiamo
parlando di videoconferenza.
Probabilmente ce ne sono anche, ma visto come (non) funzionano le soluzioni
free VOIP (end-user non dipartimentali), avrei qualche dubbio che si possa
trovare una soluzione che poi gli utenti finali (a) siano in grado di
installare senza aver conseguito un dottorato in computer science e (b)
abbiano voglia di usare.
Lato "publisher" probabilmente non sarebbe un problema installare e
configurare un sistema di videoconferenza libero, ma poi quanti potrebbero
o vorrebbero usarlo da casa?
Personalmente considero l'aspetto umano più importante di altri fattori.
> > Del resto non credo che i partecipanti alla serata arriveranno senza
> > telefoni cellulari (che usano software proprietario), navigatori (idem),
> > etc. Se viene usato un videoproiettore, anche quello include software
> > (firmware) proprietario.
>
> Una cosa e` quello che fanno i singoli partecipanti ma altro e` quello
> che il FSUG Padova fa o propone di fare, nei limiti del possibile
> ovviamente. Il proiettore che usiamo non e` nostro e al momento non
> siamo in grado di acquistarne uno con openfirmware, se esiste.
>
Si, ma con la stessa logica mi sembra che al momento non si sia in grado di
fare videoconferenza con prodotti open. Non vedo dove sia la differenza.
Poi, mettendola in altro modo, la serata e` sullo sviluppo android, che e`
una piattaforma aperta teoricamente ma non praticamente, visto che il 99,9%
dei dispositivi in circolazione non sono aperti.
Non e` una critica, anzi: per me e` un'iniziativa molto encomiabile e può
solo fare del bene alla causa del movimento del software libero, ma nella
stessa ottica farebbe del bene e non del male essere un po' più flessibili
anche con certi prodotti non free. Insomma: non diamoci la zappa sui piedi.
I sostenitori del software proprietario traggono un vantaggio competitivo
enorme dal poter appoggiarsi al software libero, spesso pesantemente.
Essere troppo pignoli significa combattere con una mano (o due) legata
dietro la schiena.
Ciao,
Marco
--
Marco Pantaleoni
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